La mattonella.

o Schiacciata Fiorentina.

Qualche settimana fa mentre cercavo nuove ricette, in realtà ricette di dolci, mi sono imbattuta in una foto che mi ha conquistato. Il dolce in questione era una ‘mattonella’ bassa, vista così sembrava una torta margherita non lievitata, con un bel giglio fiorentino nel centro di guarnizione. Ho pensato a qualcosa di nuovo per la colazione, ma leggendo la ricetta la cosa si è fatta ancora più interessante…

La così chiamata ‘schiacciata fiorentina’, da non confondere con la versione salata, si tratta di una sorta di pane dolce, più torta che pane in effetti, con aromi vari, cotta in una teglia bassa e rettangolare. Si usa gustarla come dolce a fine pasto, accompagnata dal vin santo. Inutile dire che tempo 24 ore e già facevo l’inventario degli ingredienti!

Purtroppo non ho potuto avere l’anice stellato in polvere, ma presa dalla solita maniaca curiosità, l’ho preparata lo stesso. Ha bisogno di tempo (ma tanto dove devo andare di questi tempi?) e fatica tanto quanto la brioche, ma il risultato è davvero speciale, provatela!

350 gr. di farina di manitoba

60 gr. di zucchero

100 gr di burro morbido

1 uovo intero

1 tuorlo

1 arancia solo la scorza

10 gr. di lievito di birra

125 ml. di latte tiepido

1 pizzico di sale

1 cucchiaino di cannella, di noce moscata e di anice stellato polvere.

1 bustina di zafferano

Dopo aver sciolto il lievito nel latte tiepido con lo zucchero ho cominciato ad impastare con la farina. Ho alternato poi con le uova e quando l’impasto ha cominciato ad amalgamarsi ho aggiunto il sale, le spezie e la buccia d’arancia. Ho continuato ad impastare unendo poco per volta il burro. Quando l’impasto si è ben compattato, potrebbe servire un poco di farina in più, l’ho messo a lievitare coperto. Ci sono volute 3 ore buone.

Pronta per la prima lievitazione

Quando ha raddoppiato il suo volume ho steso con il matterello, formando un rettangolo con uno spessore di circa 2,5 cm. L’ho adagiato in una teglia foderata di carta forno: la ricetta diceva di usare una teglia 23X30 cm. Ho coperto con la pellicola e ho rimesso a lievitare per altre 2 ore circa.

Finita la seconda lievitazione ho acceso il forno a 180 gradi ventilato e solo quando è arrivato a temperatura ho infornato. Tempo che si colorasse in superficie e potevo sfornare. Una volta intiepidita ho guarnito con abbondante zucchero a velo.





Morbida e areata come un Pandoro, una vera delizia!

Consigli:

  1. Potete usare una teglia più grande per avere un effetto più schiacciato.
  2. Con il caffè a colazione per me è fantastica, la mia dolce metà invece ha preferito gustarla a fine pasto.
  3. Va conservata come il Pandoro, ammesso che ne avanzi!