…di nonna Marcellina.

Ci sono dei piatti in ogni famiglia che negli anni diventano una tradizione. Sono ‘i cavalli di battaglia’ delle nonne e delle mamme. Quelle della mia famiglia le ritrovate tutte nel blog.
Mia nonna materna, nonna Dora, preparava come nessuno il flan di latte, e il suo purè sarà per sempre il più buono che ho mai mangiato.
Mia mamma, oramai nonna Paola, prepara la caponata, i vuol-a-vent con i piselli, le lasagne, le melanzane alla parmigiana in modo inimitabile.
E poi c’è nonna Marcellina, mia nonna paterna. Lei la ricordo elegantissima, con il filo di perle al collo sul dolcevita grigio o nero. Ricordo quando fumava e che a volte beveva il caffè nel piattino per farlo raffreddare prima. Tra i suoi cavalli di battaglia ricordo: il panino con prosciutto crudo e il paté di fegato d’oca che preparava a mio fratello per merenda a scuola. Perché solo a lui? Non ne ho idea, sospetto che fosse perché era l’unico a svegliarsi in orario, così aveva il tempo di andare a salutarla prima della scuola!
E poi le patate al verde. E’ un piatto semplicissimo, ma che allora era un pò laborioso: non si usavano i tegami antiaderenti, perciò andava cucinato con gli occhi sul fuoco in quanto le patate non dovevano, e non si devono, assolutamente attaccare.
Lei così faceva ed erano favolose! Quando poi l’età l’ha impigrita mise mio nonno a controllarle, mentre lei si limitava a tagliarle e a preparare il trito.
L’altra sera ho preparato il trito di aglio e prezzemolo (con un mazzo di prezzemolo e due spicchi di aglio) per fare dei funghi al forno. Quello avanzato l’ho messo in un vasetto in frigo. Perciò stasera che mi serve un contorno, approfitto di averlo già pronto e provo a replicare la ricetta di nonna Marcellina! Quindi cominciamo a pelare le patate…
Per una padellata
8 patate grandi
2 cucchiaiate di trito prezzemolo e aglio
sale e pepe
olio extravergine d’oliva
Ho sbucciato, lavato e tagliato a grossi cubetti le patate, ho unto il fondo di un tegame anti aderente con poco d’olio e ho aggiunto le patate.

Quando hanno preso calore ho salato e pepato. Quindi ho aggiunto il trito, ho mescolato bene perché arrivasse ovunque.

Ho abbassato il fuoco al minimo possibile, ho coperto e lasciato andare sino a cottura. Controllate spesso per evitare che si attacchino, soprattutto all’inizio.

Potete se occorresse aggiungere qualche cucchiaiata d’acqua, ma attenzione a non lessare le patate!
Il tempo di scaldare la bistecchiera e la cena sarà in tavola!
