
Facciamo finta che è di nuovo Capodanno
Come previsto la temperatura si è improvvisamente abbassata, tira un bel vento di maestrale. Stasera una zuppa? Oppure…
Piatto tipico del primo giorno dell’anno, nelle sere fredde e ventose d’inverno, le lenticchie in umido mi piace rifarle. Tra l’altro ho trovato qualche fetta di zampone nella bottega sotto casa. Questa ricetta ha origine dal libro, il mio Santo Graal culinario, di Luigi Carnacina, regalo di mia mamma appena mi sono sposata!

Alla sua ricetta però spesso ho adattato la mia spesa: non uso il lardo visto che già lo zampone o il cotechino sono abbastanza grassi, e neanche sfumo con il vino bianco, almeno da averne casualmente a disposizione una bottiglia aperta avanzata da qualche cena.

500 gr. di lenticchie classiche o di montagna (piccole)
150 gr. di prosciutto crudo o pancetta affumicata
trito di sedano, cipolla e carota (abbondante)
1 o 2 spicchi d’aglio interi ( potrete toglierli prima di servire)
1 cucchiaio di salsa di pomodoro
2 dadi o 1,5 lt. brodo vegetale (se l’ho avete a disposizione)
Comincio facendo andare il prosciutto tagliato a strisce sottili con poco olio extra vergine d’oliva. Appena prende calore aggiungo il trito e lascio andare a fuoco allegro. A questo punto verso le mie lenticchie e le faccio insaporire, girando con un mestolo affinché tutti gli aromi si amalgamino.
Ora aggiungo una generosa dose di pepe nero, la salsa di pomodoro, ed infine, in più riprese, il brodo. ( o il dado e l’acqua, mezzo litro per volta).
Diminuisco il fuoco al minimo, copro parzialmente la pentola e lascio andare. Appena l’acqua si asciuga ne aggiungo ancora un pochino e cosi via sino alla cottura delle lenticchie. Intanto a parte ho cucinato lo zampone già pronto, come riportato nelle istruzioni.
Preparo una bella pirofila da forno, dispongo le lenticchie, adagio sopra le fette di zampone e la cena è pronta. Basterà coprire con carta argentata e scaldare in forno appena pronti per la cena.

Alcune considerazioni:
1. Potete anche evitare lo zampone o il cotechino, gustarle da sole o con un altro tipo di carne o pesce.
2. Quando, e se, ne avanzano un pò, con l’aggiunta di un pò di brodo e qualche crostino, dopo averle frullate, saranno ottime come vellutata.