
Ovvero non ci sono scorciatoie se volete che il risultato sia accettabile. Di seguito vi racconto come la mia testardaggine abbia prodotto un pandoro all’esterno bellissimo, ma una volta affettato…sigh.
“Che testarda sono. Dieci giorni a Natale, ancora tante cose da fare e organizzare, visto che quest’anno siamo in ‘trasferta’, e io presa da follia momentanea mi ingarbuglio un altro pò la vita provando a fare il Pandoro.
Confesso che in dispensa torreggiano già in tre, uno per marca, giusto per non avere l’ansia da prestazione…
Comunque in questa domenica pre natalizia la dolce metà è fuori quindi non ho orari né scadenze culinarie, siamo io e il cane Fred, unico impegno portarlo a passeggiare all’ora di pranzo.

Nella mia follia ho studiato una decina di ricette diverse del Pandoro ‘fatto in casa’. Ho trovato alcune con due giorni di preparazioni, alcune un giorno e mezzo, altre in giornata. Visto il tempo libero a disposizione ho optato per quest’ultima.
Sono praticamente certa che verrà una schifezza, ma dopo il Kugelhupf https://unerboristaincucina.com/2019/04/13/il-kugelhupf-ciambella-alsaziana/ voglio rischiare la figuraccia!
Per aggiungere ancora un po’ di suspense ho anche variato qualche dose negli ingredienti, ma sono stata precisa sui tempi di lievitazione, almeno questo era l’intento!
Detto tutto ciò ho cominciato a scrivere questo articolo durante la seconda lievitazione, che si protrarrà ancora per un ora buona, sperando che basti.
Incrocio le dita e comincio a spiegare nel modo più chiaro possibile cosa ho fatto:
Per il ‘lievitino’
35 gr. di farina di Manitoba
70 ml. di acqua temperatura ambiente
35 gr. di lievito madre essiccato
Ho amalgamato con l’aiuto di una forchetta e ottenuto una ‘pappetta’ molliccia che ho coperto e messo dentro il forno spento sino al raddoppio. Solitamente occorrono meno di due ore, questa volta un poco di più, ma non mollo.
A questo punto seguo la ricetta e al lievitino aggiungo:
500 gr. di farina di manitoba
30 gr. di zucchero bianco
1 tuorlo d’uovo
50 ml. di acqua tiepida
Ora io ho usato la planetaria, pur non essendo richiesto nella ricetta in questa fase. Risultato: l’impasto non si è compattato, ma sbriciolato. Quindi ho aggiunto acqua sino a che si è amalgamato e incordato (salito sul gancio). Questo credo sia stato il primo errore, perchè lo sbattimento in planetaria deve aver smollato la lievitazione, ma non la mia testardaggine.
Ho messo l’impasto a riposo in forno spento. La ricetta parlava di circa due ore, passate tre si intravedeva qualche ‘movimento’ in superficie. Dopo 4 ore e mezza ho deciso che poteva bastare, anche se la lievitazione era tutto tranne che stratosferica. Confidando nella lievitazione successiva sono andata avanti:
Ho aggiunto all’impasto:
100 gr. di zucchero
1 uovo intero e 1 albume
Ho impastato a media velocità per circa 10 minuti.
A questo punto dovevo aggiungere solo il burro, 15 gr. Ho deciso di metterne 30 gr. perchè l’impasto era duro e spesso e nenche lucido. e questo è stato un altro errore…
Ho impastato ancora per un pò, diciamo un 6/8 minuti, sino al completo assorbimento del burro. Soltanto che l’impasto si è scaldato ed è diventato abbastanza liquido, perciò ho capito che la cosa non avrebbe avuto un lieto fine, ma ero in ballo perciò ho messo a lievitare per l’ultima volta.
Avevo così ‘fiducia’ che ho usato la teglia da panettone, in fondo era una prova…

Trascorse altre due ore, il pasticcio si era ‘alzato’ di qualche millimetro. Li ho concesso un altra ora e mezza, non è cambiato molto. Presa dalla delusione ho deciso di cuocerlo almeno avrei capito cosa non era andato.

Naturalmente in cottura si è alzato eccome, anche il profumino non era male. Mi sono detta :’Vuoi vedere che ho avuto la fortuna della principiante?’
Quando la prova stecchino mi ha confermato la fine della cottura, a 180 gradi in forno statico, ho lasciato raffreddare a testa in giù…

Così una volta freddo l’ho tolto dalla teglia e impiattato. Bellissimo, una luna piena, alta e profumata. Ho quindi tagliato una fetta e…orrore!!
La grana non era areosa ma grumosa e secondo me anche farinosa. Insomma una schifezza!!

E’ chiaro che il primo problema sta nella lievitazione, pigra e lenta sin dall’inizio. La prossima volta userò il lievito fresco, niente acqua tiepida e soprattutto niente sconti. Mi servirò della teglia apposita, mi atterrò alle dosi con precisione, userò la ricetta ‘seria’ che prevede 18 ore di lievitazione prima e poco meno dopo, prima della cottura. Questo disastro è solo l’inizio, sono testarda e non mollo, sino a quando non ci riesco!! Stay tuned.
